Intervento del 2 marzo 2021 di Francesco Rutelli su “Come contrastare il traffico illecito del Patrimonio Culturale?” al Forum “Networking Experiences in the Fight against Illicit Trafficking of Cultural Property”. Un appuntamento dedicato alla diplomazia culturale e attività investigative internazionali organizzato dal Center for Cultural Heritage Technology-Istituto Italiano di Tecnologia e dall’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Riprodurre le cose distrutte è possibile

 

Questo volume riassume la Campagna svolta dalle Associazioni Incontro di Civiltà e Priorità Cultura dal 2014 al 2020. Le nostre iniziative hanno visto la partecipazione di centinaia di migliaia di persone: dal Colosseo, alle sedi delle grandi Istituzioni internazionali; da Roma, a Parigi, a Bruxelles, a Berlino; a Venezia, Spoleto, Palermo. Non ci siamo limitati a denunciare e far conoscere i nuovi disastri dell’iconoclastia, specialmente in Siria ed Iraq, ma abbiamo operato, assieme ai più qualificati esperti (guidati dal Professor Paolo Matthiae), alle imprese specializzate, alle istituzioni competenti, per dimostrare che riprodurre le cose distrutte è possibile.

Si è trattato di un cammino complesso, svolto con attenzione e cautela…

VAI ALLA PAGINA

Il Grande Archivio di Ebla è tornato a mostrarsi al mondo.

La sua ricostruzione in scala 1:1 è stata donata dall’Associazione Incontro di Civiltà all’Università La Sapienza di Roma. L’opera è stata realizzata nel 2016 da Arte Idea in occasione della mostra ‘Rinascere dalle distruzioni: Ebla, Nimrud, Palmira’ (Colosseo, 7 ottobre – 11 dicembre 2016), grazie al sostegno dell’allora Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo- oggi Fondazione Terzo Pilastro Internazionale. La cerimonia ha avuto luogo il 13 dicembre 2018 alla presenza del Magnifico Rettore Eugenio Gaudio, del Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia Stefano Aesperti, del Direttore della spedizione italiana ad Ebla Paolo Matthiae, del corpo docenti e di numerosi studenti. Il Grande Archivio, portato alla luce tra il 1974 e il 1976 dalla Missione Archeologica italiana in Siria, è ora distrutto. Una perdita enorme dovuta soprattutto all’incuria, alla mancanza di manutenzione della struttura in crudo, che si è quindi degradata fino alla sparizione. Conteneva circa 17.000 numeri di inventario tra tavolette intere e frammenti maggiori e minori. Le tavolette cuneiformi conservano la rendicontazione economica e amministrativa dello stato di Ebla, testi relativi alle relazioni diplomatiche della città, testi rituali della regalità e testi scolastici. Tra i documenti più rilevanti: i trattati con altre città; i testi del Rituale della Regalità, che ha alcuni punti di contatto con la Festa Sed dei faraoni egiziani; i testi scolastici, testimonianza dei più antichi dizionari della storia, con la traduzione di termini sumerici nella lingua locale di Ebla.